Il lavoro che la compagnia teatrale "La Maschera" di Valdonega rappresenterà nel Chiostro di Santa Eufemia da Lunedì 4 Agosto a Martedì 12 Agosto 2008 è un libero adattamento teatrale, a cura di William Jean Bertozzo, della sceneggiatura cinematografica originale di Gene Wilder e Mel Brooks del 1974: "Young Frankenstein".
La proposta teatrale de "La Maschera", anche se direttamente ispirata "da-e-a" quel film (divenuto ormai un vero e proprio "cult movie" della comicità surreale e parodistica), richiamerà tuttavia esplicitamente alcuni passi del testo originario ("Frankenstein ovvero Il prometeo moderno", del 1818) di Mary Shelley (1797-1851).
L'intento è comunque quello di far rivivere sulla scena la fortunata parodia hollywoodiana, riproponendo la comicissima storia del dottor Frederick Frankenstein e delle sue farsesche dis-avventure nel tentativo di ripetere il famoso e macabro esperimento di rianimazione di un cadavere, così come fece suo nonno: il barone Viktor von Frankenstein.
Il testamento del defunto barone Viktor von Frankenstein (medico visonario della Transilvania) prevede che l'intero patrimonio vada al nipote, se Egli sarà riuscito a distinguersi a livello accademico per i suoi contributi alla scienza medica. E in effetti il nipote, Frederick, che storpia volutamente la pronuncia del proprio cognome in "Fronkenstin" per voler dimenticare (e far dimenticare) la sua discendenza da cotale avo, è un eminente professore universitario dedito alla ricerca nel campo della neuroanatomia.
Venuto a conoscenza del testamento del nonno e spinto da un atavico richiamo interiore verso la terra d'origine, Egli si reca in Transilvania al castello dei von Frankenstein, dove incontra il nipote del servitore di suo nonno (Igor) e la fantomatica Frau Blucher, ex-assistente-fiamma del barone, che gli fa trovare nella biblioteca privata del castello il diario segreto del nonno con il resoconto dettagliato del famigerato esperimento.
La lettura del diario lo pervade a tal punto da metterlo in balìa dello spirito visionario del nonno, convincendolo definitivamente che la rianimazione di tessuti morti "SI PUO' FARE!"...
Egli ripeterà quell'esperimento.
La popolazione transilvana, che intanto ha appreso dell'arrivo nel paese del nipote del temuto barone, preoccupata che possano ripetersi le sciagure causate al tempo dalla Creatura mostruosa cui il medico visionario aveva dato vita, incarica l'ispettore Kemp di indagare sulle intenzioni del giovane Frankenstein. Il nipote del barone riesce a nascondere al poliziotto le proprie intenzioni medico-scientifiche: mentre nel laboratorio, aiutato da Igor e dalla sua avvenente assistente Inga, ha già tutto predisposto per l'esperimento.
Una nuova Creatura prende vita, ma qualcosa va storto. Il "materiale cerebrale" innestato non sarà quello previsto: invece del cervello di Hans Delbruck (scienziato e santo), il pasticcione servitore Igor recapita, infatti, al professor Frederick quello di un abnormale, e la Creatura non sarà dunque dotata di tutti i "venerdì". La Creatura "demente" vaga ora libera e ribelle al proprio creatore per le lande transilvane. Il giovane Frankenstein, tuttavia, seguendo il suggerimento di Frau Blucher, si cimenterà ora nel tentativo di rieducare con amore e affetto la sua Creatura.
Ma l'arrivo in Transilvania della fidanzata ufficiale del dottor Frederick, Elizabeth, complicherà la vicenda: la Creatura rapisce infatti la futura sposa del professore, la quale... si innamora del mostro!
Ormai tutto il paese è in rivolta contro Frankenstein, avendo saputo del rinnovato esperimento, e Frederick - in un disperato tentativo neuroanatomico - riesce a dare alla Creatura un'intelligenza superiore "travasandola" addirittura dal proprio cervello di scienziato. Il "travaso di intelligenza" ha comunque una conseguenza imprevista: se la Creatura può ora dissertare sulle sciagure umane, leggere di economia politica e convolare a nozze con l'infatuata Elizabeth, il professor Frederick von Frankenstein riceve in cambio una "beluinità" che non spiace affatto alla sua neo-sposa ed ex-assistente Inga.
Personaggi ed interpreti:
Frederick Frankestein⇒ Claudio Gallio
Igor ⇒William Jean Bertozzo
Abelardo, il cieco ⇒ Roberto Zamboni
La Creatura ⇒ Gian Enrico Bertacche
La Guardia ⇒ Claudio Andreani
Frau Blucher ⇒ Mara Seghetti
Ispettore Kemp ⇒ Christian Stanzial
Elisabeth ⇒ Francesca Spezie
Inga ⇒ Mariacristina Filippin
Regia ⇒ William Jean Bertozzo
Allestimento scenico e costumi ⇒ Laura Zanella
Ricerca musicale ⇒ Claudio Gallio
Assistente alla regia ⇒ Giuliana Gasparon
Ricerca grafica ⇒ Giorgio Liorsi
Assistenza alla regia e tecnologie ⇒ Anna Gasparon, Paolo Bertagnoli, Eddy Rizzati, Alessio Zambonin
La PRESENTAZIONE de L'Arena del 4 agosto 2008:
Elisa Albertini
«Lupo ululà… castello ulilì». Questa è soltanto una delle più famose battute del film cult del 1974 Frankenstein Junior del geniale Mel Brooks e di Gene Wilder che ha dato ispirazione per l’omonima opera teatrale, allestita dalla compagnia La Maschera, che - da stasera (alle 21.15) a martedì 12 - farà rivivere, a chiostro di Sant’Eufemia, gli esilaranti personaggi della fortunata pellicola.
Ispirandosi al romanzo gotico originario del 1831 di Mary Shelley e alla parodia hollywoodiana, lo spettacolo, che è un libero adattamento del regista-attore William Jean Bertozzo, racconta le surreali avventure di Frederick Frankenstein, noto e stimato neurochirurgo. Professore in una Università americana, egli riceve il misterioso invito a recarsi nel castello in Transilvania (che fu del famoso nonno, il barone Victor von Frankenstein) per entrare in possesso di alcuni lasciti testamentari.
Qui Frederick scopre un manuale di istruzioni per ridare la vita ai morti e, con l’aiuto del servo gobbo Igor, e della sensuale assistente Inga, crea un mostro che, pur terrorizzando tutti gli abitanti del luogo, in realtà non è cattivo e chiede soltanto di essere amato.
«Con questa divertente commedia», dice Bertozzo, «festeggio i miei primi dieci anni di attività da regista della compagnia. Per l’occasione, insieme al gruppo, ho scelto di portare in scena il riadattamento di una delle più riuscite parodie del grande Mel Brooks. Il testo si basa soprattutto sulla sceneggiatura originaria. Abbiamo mantenuto le battute più esilaranti e conosciute e i personaggi più importanti. Abbiamo anche conservato le tipiche atmosfere, con ambientazioni tetre e anguste e colori cupi. La principale novità rispetto al film è la presenza di scene tagliate nella versione cinematografica perché ritenute poco funzionali e invece molto utili per la rappresentazione teatrale».
LaCRITICA
Teatro nei Cortili. Fino al 12 agosto a S. Eufemia
Un Frankenstein che avvince con effetti speciali - La Maschera riprende molte scene del film di Mel Brooks (di Elisa Albertini, l'Arena dell'8 agosto 2008)
La spaventosa creatura del dottor Frankenstein ha preso vita nel chiostro di Sant’Eufemia grazie all’allegro allestimento realizzato dalla compagnia teatrale «La Maschera» (repliche tutte le sere alle 21.30 fino al 12 agosto). Il gruppo ha messo in scena la divertente commedia «Frank&stein Junior» all’interno del cartellone della rassegna «Teatro nei cortili» per festeggiare i primi dieci anni di collaborazione col regista ed attore William Jean Bertozzo.
La rappresentazione, un adattamento basato sulla sceneggiatura dell’omonimo film cult del 1974 di Mel Brooks e Gene Wilder, ha mantenuto fedelmente la trama e le battute più note della pellicola, tanto da sembrarne una riproduzione. Perno centrale dello spettacolo sono state le scenografie originali e curate, dal fumo nebulizzato per ricreare le anguste e tetre atmosfere gotiche della Transilvania, descritte nel romanzo di Mary Shelley, alla grande pedana rotante, un’efficace macchina teatrale che ha permesso lo svolgersi delle scene su tre diversi livelli: platea, palcoscenico e piattaforma. Anche le musiche e gli effetti sonori, tratti dal film, hanno avuto un importante ruolo nel suggestionare e coinvolgere il numeroso pubblico intervenuto al chiostro di Sant’Eufemia.
A calcare la scena sono stati undici personaggi, tutti perfettamente calati nella propria parte. Ma quelli che hanno colpito maggiormente per la loro caratterizzazione e per la loro somiglianza, anche fisica, rispetto all’originale sono stati William Bertozzo nelle vesti del fedele servitore Igor, Claudio Gallio nel ruolo del geniale professore Frederick Frankenstein ed Enrico Bertacche nei panni della mostruosa Creatura. Durante lo spettacolo si sono susseguiti numerosi applausi e risate a scena aperta con cui il pubblico ha dimostrato il proprio gradimento, decretandone un sicuro successo di comicità.